Seconda sconfitta della gestione Mazzarri per il Napoli che stavolta cede ad un Bologna in gran spolvero, grazie alla mano umile e sapiente di Colomba che così come il suo dirimpettaio Mazzarri chiede ai suoi veloci ripartenze.
Nonostante il centrocampo fosse oltremodo affollato fin dalle prime battute, il Napoli viene però colpito a freddo già al 7° con un tiro da fuori di Buscè sulla cui traiettoria piomba come un falco l’ex Zalayeta che anticipa Campagnaro e spiazza De Sanctis.
Bologna in vantaggio un pò fortunosamente, ma Adailton cinque minuti dopo lo suggella con una punizione che schizza sul terreno bagnato ed inganna nuovamente De Sanctis sul palo lungo, regalando ai felsinei il raddoppio. Il Napoli per quanto stordito dall’uno-due ha una immediata reazione ed al 14° accorcia le distanze con l’incornata di Rinaudo su pennellata di Lavezzi. Quindici minuti di gran fuoco poi la partita smorza leggermente i toni senza mai perdere l’intensità.
Tatticamente Colomba col suo 4-4-2 crea superiorità sulle fasce inficiando il lavoro di Maggio e Aronica sui quali Modesto e Raggi hanno costantemente il sopravvento.
Poco memore dell’intuizione avuta da Ranieri domenica scorsa, Mazzarri si limita a chiedere perciò a Lavezzi ed Hamsik di posizionarsi larghi sulle fasce, proprio per dare man forte ai suoi due cursori. L’esito rimane però alquanto improduttivo anche se il Napoli cerca di posizionarsi stabilmente nella metà campo rossoblu, rischiando qualcosa sulle ripartenze dei padroni di casa che fanno perno sulla stazza di Zalayeta, oggi ispiratissimo, e con Adailton a girargli intorno sempre pronto al tiro, come al 43° che obbliga l’estremo azzurro ad un difficile intervento in angolo.
Nella ripresa il Bologna parte bene, Adailton prima e Portanova poi creano pericoli in area azzurra, mentre Mazzarri accelera i tempi per giocarsi la carta Denis che indubbiamente ha il merito di regalare agli azzurri qualche motivazione in più.
Al 50° Gargano dal limite impegna severamente Viviano in volo, così com’è impegnato successivamente da una punizione di Quagliarella al 63°, ma sul piano tattico e fisico il Bologna risponde colpo su colpo ed al 71° un colpo di testa di Gimenez viene ribattuto quasi sulla linea di porta da Maggio. S
e Dossena rileva tempestivamente Rinaudo, poco dopo la mezz’ora, invece, appare tardiva la sostituzione di Hamsik per Cigarini che con un suo preciso inserimento crea immediatamente una clamorosa palla gol per gli azzurri servendo un pallone sul quale è impercettibile quanto ininfluente il tocco di Denis e tardivo quello di Quagliarella, che sorpreso si fa anticipare da Britos. Nell’azione precedente va segnalato però che il Bologna è andato di nuovo vicino alla rete su aziona da calcio d’angolo, prima con Portauova e poi Succi ma entrambi perdono l’attimo per la deviazione vincente. La partita si chiude in pratica sul tiro dal limite al 87° di Denis che però viene deviato in angolo.
Se tutto questo rispecchia il tabellino della gara c’è da aggiungere una serie di considerazioni alle quali piacerebbe sentire il pensiero del trainer azzurro.
Proprio in settimana aveva annunciato che avrebbe messo in campo la migliore formazione possibile, facendo accomodare in panchina coloro che avevano ancora qualche difetto di preparazione. La sensazione percepita è che tutti i nazionali hanno avuto un rendimento insufficiente, specialmente gli uomini migliori sui quali il Napoli dovrebbe fare affidamento in termini di qualità. Ed invece tutti in campo, con Quagliarella che permane ancora un oggetto misterioso, la piazza continua a sostenerlo, ma mugugna alla luce delle sue ultime deprimenti prestazioni.
Lavezzi è un ectoplasma, appare scoordinato e totalmente fuori condizione, inficiando anche il lavoro del collettivo. Infine Hamsik che risulta ormai involuto, o meglio confuso dai continui cambi di ruolo che Mazzarri è costretto a propinargli.
Non è un addio ai sogni di gloria, la Champions rimane un obiettivo ancora alla portata, il campionato è ancora lungo, ma è subordinato ad una serie di condizioni, ovvero che Mazzarri tiri dal suo cilindro un bel coniglio, fortunello e fortunato com’è stato nel girone di andata. Oppure operi scelte coerenti lavorando in settimana per trovare soluzioni in attacco, quelle che dai venti metri in su latitano già da molte giornate di campionato. Ma è probabile che “Capitan Toscano” giochi con le parole per navigare a vista, dando fiducia sempre allo stesso equipaggio (ricordiamoci la questione della rosa ristretta), in attesa di uscire dal mare in tempesta.
Il rischio sarebbe quello di trovarsi con pochi punti in mano e le ossa rotte, per poi trovarsi a sgomitare nel plotone in lotta per l’Europa League.
E forse ora ci si riaccorge che il Napoli sta pagando a caro prezzo, così come lo scorso anno, per aver ancora una volta girato le spalle al mercato di riparazione.
Fonte: Napolisoccer.net